Successione e diseredazione dei figli: cosa stabilisce la legge italiana
- oraziol59
- 28 ago
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Nel nostro ordinamento giuridico non è possibile escludere un figlio dall’eredità semplicemente perché non ha mantenuto rapporti affettivi con il genitore. La legge disciplina in modo molto rigoroso i casi in cui un erede può essere dichiarato indegno a succedere, e tali situazioni sono legate a comportamenti gravissimi di rilevanza penale.L’articolo 463 del Codice civile elenca in maniera precisa le condotte che comportano l’indegnità successoria.
Tra queste vi sono l’omicidio o il tentato omicidio del defunto o dei suoi familiari stretti, lesioni particolarmente gravi, calunnie pesanti, atti di violenza o inganno per influenzare la volontà testamentaria, nonché la manipolazione, l’occultamento o la falsificazione di un testamento. È evidente quindi che il semplice distacco familiare non giustifica di per sé l’esclusione dall’eredità.
Un altro principio cardine è quello dei cosiddetti legittimari. Ai figli, infatti, la legge riserva comunque una parte minima dell’eredità, chiamata quota di legittima, di cui il genitore non può disporre liberamente. Qualora un testamento escludesse ingiustamente un figlio, quest’ultimo avrebbe diritto ad agire in giudizio per chiedere la reintegrazione della sua quota ereditaria tramite l’azione di riduzione.
Questa tutela è stata pensata come garanzia minima per i parenti più stretti, al di là della qualità dei rapporti familiari. In effetti, può sembrare ingiusto che un figlio distante o assente riceva comunque la stessa protezione giuridica di chi si è preso cura del genitore, ma il legislatore ha preferito fissare regole certe, evitando valutazioni soggettive sui legami affettivi.
Il testatore ha comunque la possibilità di utilizzare strumenti alternativi per limitare l’incidenza dei legittimari, ad esempio disponendo liberamente della cosiddetta quota disponibile o nominando legatari con dispensa da collazione. In questo modo è possibile pianificare la distribuzione dei beni secondo le proprie volontà, senza violare i diritti minimi riservati ai figli.
In conclusione, la legge italiana consente la diseredazione solo nei casi tassativamente previsti dall’articolo 463 c.c., che riguardano comportamenti penalmente e moralmente inaccettabili. Chi intenda predisporre il proprio testamento in presenza di situazioni familiari delicate deve informarsi correttamente e rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto successorio, così da evitare contenziosi e garantire la corretta esecuzione delle proprie volontà.












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